Il tema del costo del carburante è di pubblico interesse. Gli aumenti colpiscono tutti e le promesse di diminuzione stazionano nel cuore e nella mente delle persone.
Poco tempo fa sono stato a Livigno, bellissima località sondriese al confine con la Svizzera. Divenuta zona turistica molto quotata, gode dello status di zona extradoganale, in forza della Legge 17 luglio 1910, n. 516 (G.U. n. 180 del 02/08/1910), ed è pertanto esente da alcune imposte, come ad esempio l’IVA. Oltre, quindi, a poter acquistare capi d’abbigliamento di marca senza sostenere l’imposta sul valore aggiunto, sino ad un massimo di spesa di 300,00 € a persona, ciò che più mi ha colpito è il costo del gasolio: 0,937 € al litro, quando la media nazionale è di 1,524 € al litro. Circa il 30% in più.
È per tutti semplice immaginare quanto potremmo ritrovarci in tasca ogni anno se acquistassimo il carburante senza accise. Ma ciò è possibile?
Note riviste mensili, quotidiani nazionali e non, hanno evidenziato quanto sia difficile una diminuzione del costo dei carburanti alla pompa, in quanto gli introiti dello Stato sono troppo importanti: nel 2017 26,7 miliardi di euro. Basti pensare che la diminuzione di un solo centesimo porterebbe ad un calo di gettito per lo Stato di circa 100 milioni di euro sulla benzina e di 278 milioni sul gasolio (rif.
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Non ci resta, per ora, che incrociare le dita e immaginare cosa potremmo fare con tanti euro risparmiati.