Barcellona… stavo giocando con mio figlio quando il giornale radio di un’emittente nazionale ha dato la notizia di un nuovo attentato. Ancora in Europa e ancora con un mezzo lanciato tra la folla.
Lo sgomento è tanto come tante sono ormai le nazioni colpite.
Giorni dopo, la maggior parte delle persone con cui avevo scambiato parole sull’argomento si sono chieste: e in Italia? È un caso fortuito se non siamo ancora stati colpiti o chi ci tutela è particolarmente in gamba?
Il servizio di Intelligence italiano è tra i più preparati. Le strategie utilizzate sono ai massimi livelli e derivano da principi elaborati da grandi autori del passato come Lawrence d’Arabia o Mao Tse Tung. Per Intelligence si intendono i servizi di informazione per la sicurezza nazionale: ricerca, elaborazione e individuazione di attività ostili.
Nel corso degli anni la raccolta di informazioni è cambiata. L’avvento dei social network, unito alla radio, televisione, riviste, pubblicazioni accademiche e altro ancora, hanno permesso un’interazione continua tra lo Stato e il cittadino. Questo non ha solo permesso un notevole aumento di informazioni da controllare, ma ha anche diminuito quell’ignoranza della popolazione data dal muro che sempre la divideva dalla classe dirigente.
Ognuno di noi ora è in grado di interagire con chi ci protegge e nel proprio piccolo aiutare a sconfiggere il male che si annida nelle Nostre città e nazioni.